Tutti i dati della stagione 2017: parchi più popolari, utenti più attivi e molto altro.
L’analisi della stagione 2016 dei parchi di divertimento, condotta da SocialMeter Analysis lo scorso settembre e pubblicata sul blog a questo link, aveva acceso i riflettori su un settore particolarmente florido. Parchi di divertimento come Gardaland e Mirabilandia, tanto per citare i più grandi, si erano rivelati importanti contenitori di momenti ed esperienze dal forte potenziale social: la spettacolarizzazione, le attrazioni e, non ultimo, l’elemento conviviale erano emersi infatti come i principali tratti distintivi che rendono questa tipologia di strutture particolarmente vocate alla condivisione dell’esperienza su canali come Facebook, Twitter e Instagram.
A un anno di distanza, SocialMeter Analysis ha nuovamente raccolto la sfida e si è cimentata nel monitorato della stagione 2017. L’osservatorio, avviato in data 7 giugno e conclusosi il 29 agosto, ha tenuto sotto monitoraggio per quasi tre mesi gli hashtag dei più importanti parchi di divertimento in Italia. In ordine alfabetico, questi sono: #aquafan, #aqualandiajesolo, #canevaworld, #gardaland, #leolandia, #mirabilandia, #movieland, #rainbowmagicland, #parconaturaviva e #zoomarine. Dieci parchi, dieci attrazioni turistiche che abbracciano e rappresentano tutto il centronord della penisola e che, nonostante il calo degli ultimi anni, riescono ancora a muovere una bella fetta di turismo.
Un’analisi puramente quantitativa rivela che gli hashtag hanno raccolto un totale di 3.658 tweet nei tre mesi, pubblicati da 2.407 utenti unici. Questi numeri sono senza dubbio importanti ma non particolarmente degni di nota, sintomo sia di come Twitter non sia il canale prediletto per questa tipologia di contesti, sia di come i parchi spesso non prevedano esperienze transmediali in grado di coinvolgere questo social. Nettamente diverso è l’andamento del social Instagram, su cui sono invece confluite 46.061 foto pubblicate da 28.929 utenti unici. In questo caso si può parlare di un grande successo, merito sia, come accennato, della vocazione social e visual dei parchi, sia del boom registrato da Instagram negli ultimi anni.
Un dato interessante, e leggermente diverso rispetto allo scorso anno, è quello relativo alla popolarità degli hashtag. Se, infatti, ai primi due posti troviamo ancora, e ancora con un distacco notevole, #gardaland (60,7%) e #mirabilandia (9,7%), il terzo posto non è più di #movieland (ora settimo con il 3,1%), bensì di #aquafan (8,3%). In calo anche #rainbowmagicland (prima quarto, ora sesto con il 3,4%), superato dal quarto classificato #leolandia (5,9%) e da #zoomarine (5,3%). Chiudono la classifica #aqualandiajesolo (2,2%), #parconaturaviva (1,3%) e #canevaworld (0,2%).
Un’analisi contenutistica, invece, ci aiuta a capire quali sono gli hashtag, quindi i concetti chiave, più importanti legati a quelli dei parchi di divertimento. Interessante la presenza di #groupon, #groupalia, #bigliettiscontati e #facilerisparmiare, sintomo di come risparmiare sul prezzo del biglietto sia ormai fondamentale per i visitatori di queste attrazioni. Degna di nota è anche la presenza dell’hashtag #franklinandmarshall.
Medaglia al merito per l’Aquafan (@aquafanriccione), che risulta account Twitter più attivo sull’argomento e l’unico parco divertimenti, insieme a @leolandia (nono posto) a comparire tra i dieci account Twitter più attivi (gli altri sono di utenti privati). Per quanto riguarda invece gli account più menzionati nei tweet, quindi più influenti, al primo posto troviamo @gardaland, seguito da @antonio_bordin, il cantante de Il Volo @gianginoble, @aquafanriccione e @team_world. Tra i parchi più influenti come numero di menzioni ci sono quindi Gardaland, Aquafan (notevole la crescita rispetto allo scorso anno) e, a una distanza notevole, @leolandia e @aqualandia, seguiti da @mirabilandia (in netto calo rispetto al 2016, così come l’account di Rainbow MagicLand).
Dando uno sguardo a Instagram troviamo invece la fan page @movielandphotos al primo posto degli account più attivi, seguita da @tazaquioficial e @ilnico89. Bisogna arrivare al nono posto per trovare l’account ufficiale di uno dei parchi, ed è @gardaland.
Tirando le somme, mentre Twitter ha registrato performance non troppo soddisfacenti, Instagram si è rivelato il canale di punta per la condivisione social dei momenti vissuti all’interno di questi parchi, ma sorprende e delude notare come i parchi non sembrino tutti particolarmente attivi su questo fronte. Questo è un grande peccato, perché in altri settori (come ad esempio il vino), produttori e consumatori hanno trovato su Instagram un terreno comune su cui dialogare. Visto il potenziale di partenza, si potrebbero fare grandi cose, soprattutto sfruttando il visual.
In generale, i dati rivelano Gardaland come parco più popolare e amato dal pubblico, ma le performance dei canali ufficiali di Gardaland non sono brillanti se si considerano non solo le menzioni, ma ciò che attivamente proviene dall’account. Discorso diverso va fatto per Aquafan, che ottiene ottimi risultati come popolarità dell’hashtag e come menzioni, ma anche e soprattutto come partecipazione attiva dell’account, che riesce a classificarsi primo account Twitter sull’argomento. Notevole, infine, il netto calo di Mirabilandia su quasi ogni fronte, tranne per quanto riguarda la popolarità dell’hashtag.
“Molto interessanti i risultati del rapporto di SocialMeter Analisys – ha dichiarato Maurizio Crisanti, segretario di Parchi Permanenti Italiani – con il prevedibile successo di Instagram, un social network in forte sviluppo in Italia, perfetto per condividere immagini e video. Dall’analisi emerge l’attenzione dei leader di mercato verso la interazione sui social in esame, che non è solo nella direzione di ottenere citazioni da parte degli utenti, ma della creazione di contenuti. Il rapporto evidenzia che alcune aziende del settore potrebbero fare molto di più, e sono convinto che la prossima stagione vedrà risultati sorprendenti, perché aumenteranno certamente i budget destinati al social media marketing, anche da parte di chi è ancora poco attivo in questo senso”.
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